V, 2022/2

Fiammetta Balestracci

La sessualità degli italiani

Review by: Monica Fioravanzo

Authors: Fiammetta Balestracci
Title: La sessualità degli italiani. Politiche, consumi e culture dal 1945 ad oggi
Place: Roma
Publisher: Carocci
Year: 2020
ISBN: 9788829003143
URL: link to the title

Reviewer Monica Fioravanzo - Università degli Studi di Padova

Citation
M. Fioravanzo, review of Fiammetta Balestracci, La sessualità degli italiani. Politiche, consumi e culture dal 1945 ad oggi, Roma, Carocci, 2020, in: ARO, V, 2022, 2, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2022/2/la-sessualita-degli-italiani-monica-fioravanzo/

PDF

Il volume di Fiammetta Balestracci offre, ad una lettura attenta del testo, assai più di quanto il titolo «prospetti» al lettore. La finalità dell’autrice non è tanto, o meglio non è soltanto, quella di scrivere una storia della sessualità degli italiani, quanto piuttosto comporre una più complessa storia del costume e della morale corrente, con uno sguardo attento ai tempi e ai modi della loro evoluzione e alle ripercussioni nella famiglia e nella società.

Come precisa l’autrice nella sua densa introduzione, l’accento è posto sulla dimensione pubblica e sociale delle concezioni che concernono i comportamenti sessuali – e l’adozione del plurale è significativa –, e non specificamente sull’aspetto biologico della sessualità. Peraltro, mancava nel panorama storiografico italiano un’opera che, con un approccio storico e sulla base di rigorose ricerche d’archivio, affrontasse specificamente questo tema, in riferimento all’Italia repubblicana. Riallacciandosi a un filone di ricerca che negli anni Settanta aveva conosciuto nel lavoro di Georges Duby, Amour et sexualité en Occident un autorevole precursore, il volume si inserisce però nell’ambito di una sensibilità storiografica che negli ultimi decenni si è dimostrata attenta alle mentalità, alla moda, all’immaginario collettivo e alle rappresentazioni, e rispetto alla quale gli studi di Stephan Gundle hanno costituito un imprescindibile riferimento.

Al centro dell’opera vi è l’intreccio fra quella che potremmo chiamare – in senso lato – la «sfera sessuale» delle italiane e degli italiani, e la sfera della politica, della cultura e della società, ambiti che hanno orientato e delimitato i comportamenti sessuali, come accade nel caso dell’evoluzione legislativa e normativa. Nel contempo, e il libro lo attesta con molteplicità di esempi, gli stessi costumi e concezioni sessuali, nel loro evolversi, hanno esercitato una pressione sul diritto, sulla politica, influenzandone scelte e indirizzi. Un rapporto complesso, quindi, e «multilaterale». Per questa ragione, la ricerca si muove su più piani, coinvolgendo la letteratura specifica, la pubblicistica, i media, ma anche il piano giuridico e normativo, la prassi giudiziaria e le consuetudini.

Il volume è articolato in tre sezioni tematiche, che corrispondono all’evoluzione della sessualità italiana – intesa secondo un’accezione ampia, come premesso – dal 1945 ai giorni nostri. L’autrice interpreta lo sviluppo dei comportamenti sessuali nel dopoguerra come un percorso contrassegnato, in una prima fase (1945-1968) dalla restaurazione, dopo la parentesi bellica, dei costumi e della morale tradizionale, con un aumento della nuzialità e congiuntamente del numero delle nascite; una restaurazione, tuttavia, che già presentava segnali di scollamento e di criticità, soprattutto a partire dagli anni Sessanta, testimoniati sia dalle inchieste giornalistiche sulla sessualità giovanile o sull’uso degli anticoncezionali, sia dalle proposte di legge, da quella sul divorzio a quella per l’abolizione dello sfruttamento della prostituzione (legge Merlin, presentata nel 1948, ma approvata solo nel 1958). Segnali che facevano emergere istanze di cambiamento e di dissenso rispetto alla morale dominante e al tentativo di cancellare gli effetti «liberatori» del periodo bellico o immediatamente post-bellico – il riferimento principale va alle esperienze di libertà vissute dalle donne e dal numero elevato, per esempio, di nascite illegittime.

Dal 1968 si aprì una seconda fase, che fu contrassegnata dalla politicizzazione del sesso, nella quale assunsero appunto rilievo politico quelle istanze prima isolate, sotto la spinta dei movimenti di protesta, studentesca e femminista. I nuovi, emergenti orizzonti della sessualità – slegata dalla famiglia, libera, indipendente dalla procreazione, omosessuale – si tradussero in una stagione di grandi riforme legislative: dal nuovo diritto di famiglia, alla legge sull’aborto, a sentenze che di fatto si schierarono a favore della libertà sessuale. In questo ambito, l’autrice pone particolare attenzione alle posizioni dei partiti in Parlamento e al divario, che progressivamente si allarga, fra la Chiesa cattolica e la società italiana, pur senza dimenticare posizioni più aperte al mutamento, anche all’interno della Chiesa. È nel Sessantotto che Balestracci individua la prima, vera soluzione di continuità in una visione della morale e della sessualità che, definita in termini rigorosamente «duali», rifletteva una società patriarcale, fondata sul predominio maschile, secondo schemi soltanto eterosessuali. Dischiusasi alla fine del Settecento e di matrice illuministica, nel corso dell’Ottocento questa concezione si era saldata con la dottrina cattolica nella difesa di una rigida divisione della sfera pubblica e privata fra i generi.

Gli anni Settanta, mentre si chiudeva l’intensa «battaglia» per la traduzione in termini politici delle nuove istanze sessuali, videro il consolidarsi e l’articolarsi di una sessualità libera, ma meno politicizzata – non ce n’era più bisogno –, e contraddistinta da caratteri ambivalenti, come il machismo e la mercificazione dominante del corpo femminile e del sesso, da un lato, e la prima apertura verso la cultura «LGBT» , dall’altro. Un accenno che apre al presente e alle molte questioni ancora irrisolte, sul piano normativo e in fondo anche culturale: si pensi soltanto ai nodi del riconoscimento del matrimonio gay o della procreazione nelle coppie omosessuali. Come annota l’autrice, il tema della sessualità stricto sensu si stempera nel corso degli anni, e la centralità che prima aveva in esso il genere femminile progressivamente si attenua.

Il volume, per aver calato il tema della sessualità italiana nel contesto politico, sociale e culturale «concreto» dell’Italia dal 1945 in poi,  richiamando quindi fatti, snodi legislativi, nonché politici, giornalisti e attori della storia politica e sociale italiana, ha indubbiamente il merito di offrire, pur movendo da una prospettiva specifica, un intero spaccato di storia repubblicana.

Subscribe to our newsletter

Partners