VI, 2023/1

Alexander S. Kirshner

Legitimate Opposition

Review by: Angela De Benedictis

Authors: Alexander S. Kirshner
Title: Legitimate Opposition
Place: New Haven - London
Publisher: Yale University Press
Year: 2022
ISBN: 9780300243468
URL: link to the title

Reviewer Angela De Benedictis - Università di Bologna

Citation
A. De Benedictis, review of Alexander S. Kirshner, Legitimate Opposition, New Haven - London, Yale University Press, 2022, in: ARO, VI, 2023, 1, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2023/1/legitimate-opposition-angela-de-benedictis/

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Un libro scritto da un professore statunitense di scienza politica che ritiene indispensabili approfondimenti storici per criticare (da democratico) la concezione prevalente nel Partito Democratico sulla questione dell’opposizione politica legittima. Questa, in estrema sintesi, la caratteristica del lavoro di Alexander Kirshner, professore associato di Political Science presso la Duke University di Durham, e già autore di A Theory of Militant Democracy. The Ethics of Combatting Political Extremism (2014, New Haven CT, Yale University Press). Proprio per comprendere non solo l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, dopo che Donald Trump aveva perso le elezioni presidenziali senza volerlo riconoscere, ma anche l’atteggiamento di Trump nei confronti della candidata democratica Hilary Clinton durante la campagna elettorale, da una parte, e dall’altra per valutare l’idea che solo i democratici possano fare opposizione legittima, quattro degli otto capitoli di cui si compone il libro sono, infatti, di carattere storico.

Nella Introduzione (primo capitolo, pp. 1-36) Kirshner fornisce la sua definizione di «opposizione legittima». Nei sistemi politici contraddistinti da opposizione legittima, coloro che detengono il potere consentono ai loro rivali di sfidarli pacificamente e di rimpiazzarli. E coloro che hanno perso il potere non cercano di sabotare i vincitori anche se tendono a vincere in futuro. In questo senso, l’opposizione legittima è sotto attacco ovunque nel mondo. In quanto regolare competizione non violenta per il potere, basata su regole, cioè una rivalità regolata, l’opposizione legittima non è solo moderna, non è emersa solamente con i partiti politici o la democrazia rappresentativa. Da questo punto di vista rivalutare il passato porta a considerazioni e riflessioni sui caratteri e valori della opposizione politica da Atene e dalla Roma repubblicana fino alla Rivoluzione francese.

Dopo il secondo e il terzo capitolo (Opposition’s Value: The Adversarial Conception of Legitimate Opposition, pp. 37-77; Opposition under Attack: Democracy, Populism, and the Specter of Electoral Autocracy, pp. 78-101), con il quarto inizia, infatti, l’approfondimento storico di Kirshner a partire dall’antichità, con Atene (Rethinking Opposition’s Boundaries Athens, Ostracism, and Monopolistic Power, pp. 102-123), e prosegue con il quinto su Roma repubblicana (Opposition without Democracy: Roman Competition, Violence, and the Limits of Clockwork Constitutionalism, pp. 124-154).

Il sesto capitolo offre una lettura più ravvicinata di classici settecenteschi della politica che da tempo sono oggetto di riflessione storica sulla costituzione inglese: Lord Bolingbroke, David Hume, Edmund Burke, James Madison, John Mill (It’s the State, Not Parties: Why Legitimate Opposition Is a Preminent Constitutional Principle, pp. 155-194).

Il settimo capitolo (Democracy without Opposition: Condorcet, Sieyès, and the French Revolution, pp. 195-235) riflette su questioni di peculiare interesse anche per i non pochi storici italiani che si sono occupati e continuano ad occuparsi della Rivoluzione francese e dei suoi immediati antecedenti. Nel paragrafo Anticipating Revolutionary Opposition to Opposition: The Monarchists (pp. 200-205), Kirshner legge il Montesquieu di De l’esprit des lois sia per l’appoggio alla costituzione inglese sia per la valutazione critica delle conseguenze del rapporto tra governo e suoi oppositori in Parlamento, cioè di un popolo diviso e leggi irragionevoli. Il Mémoire sur les municipalités di Turgot, dal 1774 al 1776 controllore generale delle finanze nell’amministrazione di Luigi XVI, è pure preso in considerazione per la sua valutazione della opposizione inglese e per la proposta di affidare al sistema di assemblee municipali un ruolo di opposizione senza incitare divisioni rivali. Una proposta fortemente criticata da Tocqueville, nonostante la profonda stima nutrita nei confronti di Turgot. Nel paragrafo Anticipating Revolutionary Opposition to Opposition: The Republicans and Rousseau (pp. 205-211) Kirshner vede nel Contrat social la posizione di Jean-Jacques Rousseau che distingue accuratamente tra il ruolo del sovrano come legislatore e il ruolo del governo nell’applicare le sue leggi in base alla diversità delle situazioni e dei popoli, e nelle Considérations sur le gouvernement de Pologne la illustrazione della sua buona fede anti-opposizione. Nel paragrafo Condorcet’s Epistemic Democracy and the Absence of Opposition (pp. 211-216) si pone la domanda: se prima del 1789 l’avversione all’opposizione caratterizzò l’ampio spettro politico francese, quale fu il suo destino nell’avvicinarsi della Rivoluzione? La risposta data da Kirshner, in base alla lettura di Condorcet, è che l’opposizione all’opposizione legittima persistette tra attori fondamentali dell’età rivoluzionaria e influenzò le istituzioni fondate durante le convenzioni costituzionali del periodo, dopo che i membri degli Stati Generali avevano trasformato quel corpo nell’Assemblea Nazionale del 1789. Dato che per Condorcet il sistema inglese era inaccettabile, gli individui potevano avere un ruolo attivo nella vita politica, migliorare il loro benessere e al contempo evitare di scivolare in una forma oppressiva di antagonismo grazie a una dichiarazione dei diritti, a una riforma radicale del sistema educativo che consentisse agli individui di perseguire l’interesse comune, a un sistema di corpi rappresentativi come quelli descritti nel suo Essai sur la constitution et les fontions des assemblées provinciales, peraltro anticipatore della Costituzione da lui proposta alla Assemblea Nazionale del 1793. L’avversione di Condorcet alla rivalità regolata era poi manifestata nella sua proposta di tenere elezioni politiche senza campagne elettorali. Nel saggio del 1789 Sur la forme des élections, Condorcet ricapitolava le sue concezioni sull'organizzazione di un sistema elettorale: coloro che avevano intenzioni maligne erano semplicemente più efficaci nell’organizzare una azione antagonistica di quanto lo fossero coloro che tendevano al bene. Nel paragrafo Sieyès’s Representative Design for a World without Opposition (pp. 216-220) Kirshner sottolinea come Sieyès, prima della Rivoluzione, distinguesse la capacità e il diritto di fare la costituzione dalla capacità e dal diritto di fare leggi sotto quella costituzione: tra pouvoir constituant e constitué, quindi. Per l’analisi di Kirshner è importante che Sieyès sostenesse la possibile riconciliazione tra rappresentazione e democrazia, che rappresentazione e istituzioni rappresentative ben delineate fossero un elemento necessario di attività legislativa legittima in qualsiasi politica. Pochi mesi prima della riunione degli Stati Generali, Sieyès riteneva che una buona costituzione potesse fornire e garantire ai cittadini il godimento dei loro diritti naturali e sociali, potesse dare stabilità a qualsiasi cosa potesse essere fatta per il bene e eliminare progressivamente tutto ciò che fosse stato fatto per il male. Un governo legittimo era quindi raggiungibile. Nel complesso, tanto Condorcet quanto Sieyès, pur nella diversità delle loro posizioni, testimoniano come alla Francia non fosse propria la concezione di una democrazia competitiva (A Regrettable Achievement: Frances’s Uncompetitive Democracy, pp. 220-227).

Nel capitolo finale (Conclusion, pp. 236-239), Kirshner dice al lettore che il libro era stato concepito ancora prima che Donald Trump istigasse l’assedio di Capitol Hill, il 6 gennaio 2021, e prima ancora che mettesse piede nell'Oval Office come presidente degli Stati Uniti. Se poi nel futuro Trump dovesse semplicemente svanire dalla scena, il problema rimarrebbe. Da qui la necessità di discutere su che cosa sia opposizione legittima, se si debba valutare il problema, e perché.

Lasciando, ovviamente, agli studiosi di scienza politica il loro apprezzamento delle argomentazioni di Kirshner, alla lettrice interessata in quanto storica (ma non solo) non rimane che constatare, anche in virtù degli approfondimenti storici di Kirshner, che «de nobis fabula narratur» …

 

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