IV, 2021/3

Heidi J. S. Tworek

News from Germany

Review by: Gabriele Balbi

Authors: Heidi J. S. Tworek
Title: News from Germany. The Competition to Control World Communications, 1900–1945
Place: Cambridge
Publisher: Harvard University Press
Year: 2019
ISBN: 9780674988408
URL: link to the title

Reviewer Gabriele Balbi - USI Università della Svizzera italiana

Citation
G. Balbi, review of Heidi J. S. Tworek, News from Germany. The Competition to Control World Communications, 1900–1945, Cambridge, Harvard University Press, 2019, in: ARO, IV, 2021, 3, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2021/3/news-from-germany-gabriele-balbi/

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News from Germany è un libro di storia internazionale e trasnazionale delle comunicazioni, una dimensione spesso trascurata dagli storici. Trascurata perché si crede che la scala trasnazionale sia emersa solo negli ultimi decenni, con le posizioni dominanti assunte dai giganti digitali come Google, Facebook o Amazon, oppure con le battaglie per il controllo dell’informazione tra Cina e Stati Uniti. Non è così: le strade nell’Impero romano o la posta nell’Impero asburgico e molti altri casi simili testimoniano che, da sempre, le comunicazioni travalicano i confini nazionali.

È però a partire dal telegrafo elettrico che, secondo la brillante autrice del volume Heidi J.S. Tworek e molti storici delle comunicazioni, vi è un salto paradigmatico. Le informazioni viaggiano istantaneamente perché «tradotte» in impulsi elettrici trasportati da una rete. Questa rete si estende a livello mondiale grazie anche ai cavi sottomarini che connettono vari continenti (cavi molto simili a quelli attraverso cui oggi passano i dati internet). E non è un caso che, proprio nel corso dell’Ottocento, nascano alcune organizzazioni internazionali per regolare questi flussi comunicativi come l’Unione telegrafica, oggi Unione internazionale delle telecomunicazioni – mi permetto di rimandare a un volume che ho recentemente curato con Andreas Fickers, History of the International Telecommunication Union (ITU). Transnational Techno-Diplomacy from the Telegraph to the Internet (De Gruyter 2020) per ripercorrerne la storia. Ma, soprattutto, per questo libro è cruciale il fatto che grazie al telegrafo vengano create le prime agenzie di stampa, che forniscono un flusso costante di notizie ai giornali del mondo: l’informazione si trasforma da un bene scarso a uno sovrabbondante.

Tworek si concentra sulla prima metà del Novecento e sul ruolo che la telegrafia senza fili ebbe nella politica economica estera della Germania. Non è un libro sulla storia della comunicazione in Germania, come si potrebbe pensare dal titolo, ma su una convinzione che accompagnò le élite tedesche per tutta la prima metà del secolo: controllare le agenzie di stampa internazionali è cruciale per influire sulla politica, l’economia e la cultura globale. Del resto, riporta la stessa autrice, questa dimensione è insita nella stessa etimologia della parola tedesca per notizia (Nachricht) che ha come principale accezione quella di dirigere, orientare, controllare qualcosa.

Non è naturalmente la prima storia transnazionale delle agenzie di stampa e della telegrafia senza fili. Forse i lavori più citati in questo senso sono quelli di Daniel R. Headrick (in particolare The Invisible Weapon: Telecommunications and International Politics 1851-1945, Oxford University Press 1991), di Peter J. Hugill (Le comunicazioni mondiali dal 1844, tradotto in italiano da Feltrinelli nel 2005), di Dwayne Winseck e Robert Pike (Communications and Empire: Media, Markets, and Globalization, 1860-1930, Duke University Press 2007). Tutti questi autori, però, si concentrano principalmente sul ruolo che Inghilterra e Stati Uniti hanno avuto nel costruire e controllare la rete globale di telegrafia con e senza fili. Il libro di Tworek colma quindi un gap in relazione al caso tedesco, analizzando oltretutto un arco temporale che va dai primi anni del Novecento, alla Repubblica di Weimar, al nazionalsocialismo. Una tesi importante è che tra i vari periodi storici vi sia una continuità nel pensiero politico tedesco, con sfumature vagamente deterministe: il fatto di considerare le agenzie di stampa degli strumenti di politica estera e di controllo politico.

News from Germany è un libro sul giornalismo e sulla circolazione delle notizie che però non prende in esame i giornali e le notizie. Anziché analizzare il day to day business delle redazioni o di usare i giornali come fonti per raccontare la storia politica, economica e culturale tedesca, l’obiettivo dell’autrice è quello di capire «le istituzioni e le infrastrutture che hanno permesso ai titoli e agli articoli di apparire in prima pagina» (p. 7). È un tipico approccio di political economy della comunicazione, che intende focalizzarsi sul ruolo che la politica e le aziende private hanno svolto nel plasmare la rete tedesca di notizie. E la politica ha un ruolo centrale in questa storia: erige l’infrastruttura tecnologica (le reti di telegrafia senza fili) per acquisire potere internazionale attraverso le agenzie di stampa, diffonde la visione del mondo tedesca anche in altre lingue (in particolare inglese e spagnolo) per tutto il periodo che va dalla Prima guerra mondiale alla caduta del nazionalsocialismo; il Dipartimento per gli Affari Esteri arriva persino a stipendiare i corrispondenti che però a volte gli sfuggono di mano, come nel caso di Hermann von Ritgen. Nel libro è contenuta anche una storia delle principali agenzie di stampa tedesche che fornivano notizie a livello internazionale, formalmente delle imprese private ma con vari legami politici. Storie di successo come quelle di Eildienst, di Transocean e soprattutto di Wolff che – insieme alla francese Havas, al’inglese Reuter e all’americana Associated Press – costituì un cartello mondiale di diffusione delle notizie. Il fatto che solo quattro agenzie di stampa tra Otto e Novecento si trovino a fornire informazioni alla gran parte dei giornali del mondo testimonia ulteriormente quanto la dimensione nazionale del giornalismo e dei giornali sia fuorviante e come, ancora oggi, molte delle notizie riportate a livello locale provengano da fonti internazionali. Come si è detto, vi sono anche casi fallimentari di agenzie di stampa tedesche e in particolare quello di Telegraph Union: dopo essere stata una delle più popolari agenzie di stampa in Germania e nella comunità tedesca mondiale, spesso a suon di fake news e di report sensazionalistici, venne infatti chiusa durante la Repubblica di Weimar.

Un ultimo elemento di interesse del libro pertiene alle fonti utilizzate, che provengono non tanto dal mondo giornalistico, quanto da quello burocratico: archivi statali per capire la strategicità politica della rete d’informazione tedesca e archivi aziendali per comprendere come quello delle notizie sia un business come qualsiasi altro. La quantità di archivi visitati da Tworek è impressionante anche per l’ampiezza geografica: la storia politico-economica delle agenzie di stampa tedesche si trova, oltre che in Germania, in archivi austriaci, francesi, inglesi, polacchi, svizzeri e americani. Ma vi è anche un apparato iconografico utile e divertente: i fumetti ironizzano sulla longa manus internazionale delle principali agenzie di stampa e sulla loro propensione a raccontare falsità, le cartine geografiche permettono di cogliere immediatamente la direzione dei flussi di comunicazione, le pubblicità delle stesse agenzie di stampa riportano come queste si auto-rappresentassero o fossero rappresentate.

News from Germany è un libro innovativo, storiograficamente sofisticato e che potrebbe diventare un esempio o un classico nella storia internazionale delle comunicazioni, accanto ai volumi citati prima. Ma è un libro che può essere letto anche da chi si interessa di storia del pensiero politico, di storia d’impresa, di storia dei flussi di comunicazione, di successi e fallimenti tecnologici.

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