IV, 2021/1

Renaud Adam, Chiara Lastraioli (eds.)

Itinéraires du livre italien à la Renaissance

Review by: Massimo Scandola

Editors: Renaud Adam, Chiara Lastraioli
Title: Itinéraires du livre italien à la Renaissance. Suisse romande, anciens Pays-Bas et Liège
Place: Paris
Publisher: Classiques Garnier
Year: 2019
ISBN: 9782406085560
URL: link to the title

Reviewer Massimo Scandola - Université de Caen Normandie

Citation
M. Scandola, review of Renaud Adam, Chiara Lastraioli (eds.), Itinéraires du livre italien à la Renaissance. Suisse romande, anciens Pays-Bas et Liège, Paris, Classiques Garnier, 2019, in: ARO, IV, 2021, 1, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2021/1/itineraires-du-livre-italien-a-la-renaissance-massimo-scandola/

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Questo volume è uno degli esiti importanti del progetto L’Edition italienne dans l’espace francophone à la première modernité (EDITEF), dedicato allo studio della circolazione del libro in lingua italiana nello spazio francofono dal Rinascimento alla fine dell’Antico Regime. Nell’Introduzione al volume i curatori – Chiara Lastraioli, che ha diretto il progetto EDITEF, e Renaud Adam – illustrano le linee della ricerca accolte nel volume: si tratta di prospettive e metodi volti a mettere in luce i meccanismi interni, manifesti e sotterranei della circolazione della letteratura in lingua italiana non soltanto in Francia ma anche nelle regioni alla frontiera dello spazio francofono, cioè nella Svizzera romanza, nel Principato vescovile di Liegi e nei Paesi Bassi meridionali. Lo studio della diffusione della lingua italiana in Francia e nello spazio francofono è un ambito di ricerca che ha radici antiche, risalenti agli studi di Emile Picot, successivamente portati avanti dalla scuola francese e arricchitisi dei contributi di Nicole Bingen e Jean Balsamo.

Il Progetto EDITEF ha rinnovato la prospettiva metodologica di questo segmento della ricerca, ponendo al centro il ruolo del libro in lingua italiana nelle biblioteche delle regioni francofone europee e i transferts culturali. In tal modo ha aperto quest’ambito di ricerca alla storia culturale e agli studi comparati, con un approccio multidisciplinare attento alla storia della ricezione delle opere letterarie. Queste ultime tematiche rinnovano gli studi pionieristici sull’italianismo maturati in ambito francese. Come ricordano i curatori, il volume propone alcuni degli itinerari possibili della ricerca sulla circolazione delle lettere italiane nel Rinascimento all'interno dello spazio francofono e molte piste devono ancora essere battute.

Il contributo iniziale di Jean Gilmont è dedicato alle caratteristiche della produzione ed edizione di autori italiani a Ginevra nel XVI secolo; questo saggio apre la sezione che tratta dell’area della Svizzera romanza e pone in risalto la caratura internazionale degli stampatori del libro italiano e il plurilinguismo che caratterizza la circolazione dell’edizione italiana nella Ginevra del Cinquecento.

In una prospettiva di storia culturale della documentazione, il contributo di Chiara Lastraioli e Giulia Ventrella ripercorre gli esiti importanti delle prime campagne di ricerca condotte nei fondi documentari svizzeri e pone in rilievo la specificità delle biblioteche delle antiche sedi accademiche protestanti e di quelle delle istituzioni cattoliche. Inoltre, le autrici ricordano come la circolazione del libro italiano nei cantoni francofoni fosse strettamente legata ai dibattiti confessionali e alle dispute religiose fra calvinisti, zwingliani e cattolici che caratterizzarono la storia della Riforma in Svizzera.

Alla produzione libraria nata in seno alla Riforma e in particolare alla traduzione ginevrina in italiano del Nuovo Testamento (1555) è dedicato il contributo di Franco Pierno, che studia questo volgarizzamento in una prospettiva linguistica, attenta ai dati fonetici, morfologici e sintattici e capace di offrire nuove interpretazioni sulla fortuna della lingua italiana in ambito protestante.

La sezione dedicata ai Paesi Bassi meridionali si apre con il contributo di Michiel Verweij, che prende in esame i fondi librari della Biblioteca Reale del Belgio e ripercorre le tappe della diffusione dei manoscritti italiani di testi classici nel primo Umanesimo alla corte dei duchi di Borgogna e presso l'Università di Lovanio, che fu il centro propulsore della diffusione della cultura rinascimentale nel Paesi Bassi meridionali. Una simile attenzione alla documentazione si riscontra anche nel contributo di Anne Schoysman che indaga le fonti italiane utilizzate da Jean Lemarie de Belges, storico franco-borgognone. Volto a indagare la circolazione materiale del libro italiano nei Paesi Bassi meridionali, il saggio di Nina Lamal analizza il mercato librario delle regioni nederlandesi all’inizio del XVII secolo e prende in esame la circolazione del libro in italiano nella città di Anversa a partire dallo studio degli inventari di libri stampati e della documentazione conservata in vari archivi familiari. Oltre a ciò, l’autrice ha evidenziato il ruolo giocato dalle reti commerciali e da quelle diplomatiche nella diffusione del libro italiano in quelle regioni. Un’analisi pregevole e approfondita delle fonti documentarie per la storia delle biblioteche è proposta da Renaud Adam, che indaga la presenza del libro italiano a Bruxelles fra il 1500 e il 1650 ponendo in rilievo anche la marginalità del fenomeno della circolazione del libro in lingua italiana.

Alessandro Metlica propone una disamina delle relationi italiane pubblicate a Bruxelles nel XVII secolo, dimostrando come il fenomeno dell’italianismo sia il risultato di transferts, scambi e legami culturali con Vienna, città che resterà un centro importante della diffusione della cultura italiana anche durante il Settecento.

Chiude il volume il contributo di Dominique Allart e Paola Moreno che analizza in una prospettiva intertestuale la Descrittione di tutti i Paesi Bassi di Lodovico Guicciardini (1567) e le Vite del Vasari (1568), dimostrando come quest’ultimo abbia trovato nella Descrittione una risorsa fondamentale per la redazione della propria opera.

Questa raccolta di studi, curata da Chiara Lastraioli e Renaud Adam, ha messo in luce le dinamiche della diffusione dell’italianismo in queste regioni dello spazio francofono e soprattutto ha rinnovato lo sguardo sulla diffusione del Rinascimento a nord delle Alpi. Ha rimesso al centro libri e biblioteche del passato, insieme a uomini e donne, possessori e lettori, traduttori e stampatori, senza dimenticare gli altri vettori della diffusione della cultura italiana: mercanti fiamminghi o italiani in diaspora, riformati approdati a Ginevra, eruditi e dottori delle più antiche università delle Fiandre, duchi e mecenati della cultura. Accomunati dalla passione per le novità culturali messe in moto dal Rinascimento, per i classici e per la lingua italiana, costoro costituirono un eterogeneo «popolo del libro» e furono  protagonisti non meno importanti della storia dell’italianismo durante la prima modernità.

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