VIII, 2025/2

Matteo Fadini, Italo Franceschini e Mauro Hausbergher con la collaborazione di Laura Bragagna (eds.)

In "fondo" allo scaffale

Review by: Vanessa Rossi

Editors: Matteo Fadini, Italo Franceschini e Mauro Hausbergher con la collaborazione di Laura Bragagna
Title: In "fondo" allo scaffale. Storie, momenti, personaggi nella vita delle biblioteche trentine
Place: Trento
Publisher: Provincia Autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni culturali. Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale
Year: 2023
ISBN: 9788877025340
URL: link to the title

Reviewer Vanessa Rossi - Biblioteca comunale di Trento

Citation
V. Rossi, review of Matteo Fadini, Italo Franceschini e Mauro Hausbergher con la collaborazione di Laura Bragagna (eds.), In "fondo" allo scaffale. Storie, momenti, personaggi nella vita delle biblioteche trentine, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni culturali. Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale, 2023, in: ARO, VIII, 2025, 2, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2025/2/in-fondo-allo-scaffale-vanessa-rossi/

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«Ciò che sta in fondo allo scaffale, generalmente, è qualcosa di dimenticato, di scarso interesse. In realtà, ciò che sta al fondo è anche ciò su cui si fonda ciò che sta sopra» (p. 301). La presente recensione inizia dalla fine – ovvero dalla post-fazione curata dal professor Edoardo Barbieri – per risalire verso l’alto, in cimaʼ a questa pubblicazione. In “fondo” allo scaffale. Storie, momenti, personaggi nella vita delle biblioteche trentine (curato da Matteo Fadini, Italo Franceschini e Mauro Hausbergher per la collana Biblioteche e bibliotecari del Trentino della Provincia autonoma di Trento) è infatti una raccolta di saggi che elabora, in forma allargataʼ, le storie di bibliofili e dei fondi librari presenti in Trentino che sono state protagoniste dell’omonimo teleconvegno organizzato nell’ormai lontano 2020 che, in un momento storico di grande impatto per la nostra società qual è stata la pandemia da Covid-19, ha permesso alle biblioteche di conservazione del territorio di mostrare al pubblico almeno ‘virtualmenteʼ – attraverso degli interventi filmati – parte del patrimonio librario locale. La scelta di redigere e pubblicare gli atti di questa iniziativa ha permesso poi di ampliare gli intrecci storico-bibliografici alla base di queste narrazioni con i dovuti riferimenti alle fonti e le necessarie integrazioni agli studi proposti.

La prima sezione, intitolata «Personaggi», ruota intorno alla storia dei libri di persone che hanno lasciato un segno indelebile e ben identificabile sui libri di loro proprietà (tramite note di possesso, postille, ex libris ...). È il caso di Johannes Sulzpach e Iacobus Sceba – protagonisti del saggio di Claudio Andreolli – che, con i loro lasciti librari di fine Quattrocento, contribuirono alla creazione della Biblioteca capitolare di Trento; di Giuseppe Gerola – focus del contributo di Alessandra Facchinelli – che lasciò in eredità al Castello del Buonconsiglio una cospicua biblioteca specialistica degna del primo soprintendente trentino del Regno d’Italia; di Riccardo Zandonai – al centro del saggio di Giulia Mori – illustre compositore roveretano e della sua biblioteca privata d’autoreʼ; di Clemente Rebora – oggetto dello scritto di Ludovico Maria Gadaleta – rinomato poeta e sacerdote rosminiano la cui controversa figura portò al depauperamento e alla dispersione della sua raccolta di libri; infine, di Hubert Jedin – del quale si è occupato Matteo Fadini – storico di spicco nello studio del Concilio di Trento la cui biblioteca personale, conservata presso la Fondazione Bruno Kessler, costituisce una vera e propria miniera di notizie per la ricostruzione sia della sua ricerca storiografica che dei rapporti internazionali intrecciati nel corso della sua vita.

La seconda parte, dal titolo «Storie» , ripercorre invece la rete di relazioni plurime che possono portare alla (ri)costruzione di fondi e raccolte librarie nel corso dei secoli. Analizzando postille e documenti testamentari, Italo Franceschini si occupa delle modalità di circolazione e trasmissione dei libri tra il Capitolo del duomo tridentino e il convento francescano osservante di San Bernardino nei secoli XV-XVI; Rossella Ioppi e Mauro Hausbergher aggiungono un ulteriore tassello per la ricostruzione della biblioteca vescovile grazie a una fortunata scoperta archivistica: un documento inedito di inizio Ottocento attestante il trasferimento a Vienna di quarantacinque opere quattro-cinquecentesche appartenute ai presuli trentini; Anita Malossini indaga i canali di acquisizione e donazione di libri e di materiale museale che hanno portato alla costituzione del fondo antico della Biblioteca civica di Riva del Garda. Gli ultimi due interventi sono dedicati alla musica: Cecilia Delama parla della consistenza del fondo musicale del Seminario Minore, attualmente conservato presso la Biblioteca Diocesana Vigilianum e oggetto del recente riordinamento dell’eterogenea varietà di documenti bibliografici musicali contenuti; infine, Elena Corradini si occupa di alcune sezioni del fondo musicale della Biblioteca comunale di Ala e dei lavori pianificati per la valorizzazione di tale materiale.

«Rassegne» – terzo capitolo del volume – contiene due contributi che ci parlano dell’Alto Garda: il primo, a cura di padre Gabriele Ingegneri, ripercorre la storia plurisecolare della biblioteca dei Cappuccini di Arco e le discipline rappresentate in questa raccolta; il secondo, scritto a quattro mani da Alessandro Demartin e Romano Turrini, si concentra sulla figura di Bruno Emmert e sul suo particolare interesse per la storia e cultura locale, che trova riflesso nei libri acquisiti dallo studioso durante la sua carriera e ora parte del fondo storico della Biblioteca Civica di Arco.

«Fare un teleconvegno» – ultima sezione di questa pubblicazione, di taglio metodologico – riassume infine le modalità di registrazione, di pianificazione delle riprese, di post-produzione e di pubblicazione degli interventi del teleconvegno grazie alla regia ‘unica‘ di Walter Biondani, responsabile del Laboratorio fotografico dell’Archivio provinciale di Trento.

« ... Se l’organismo della biblioteca è sano, con le sue specificità e dinamicità, con le sue caratteristiche precise, con la sua preziosità e unicità, il fondo svolge ancora oggi una funzione pulsante che rende viva la biblioteca stessa», conclude nella postfazione Edoardo Barbieri (p. 301). Questo volume è quindi la dimostrazione che le biblioteche trentine sono organismi vivi e vitali: ci sono ancora molti angoli da “spolverare” nei loro depositi e, nello specifico, ci sono ancora molte storie da scrivere sul patrimonio librario locale, nonché sulla storia dell’uso e della circolazione degli esemplari; secondo, che la possibilità di fare nuove, sorprendenti scoperte è sempre aperta: è sufficiente armarsi di curiosità e passione, accompagnate sicuramente da una buona dose di competenza storica e archivistico-bibliografica, e scavare nei documenti, aprire i libri, sfogliarli e lasciare che questi ci raccontino e ci lascino raccontare la loro storia; infine, che è fondamentale diffondere e valorizzare i dati di esemplare sia tramite i cataloghi bibliografici online ma anche tramite la digitalizzazione – che danno la possibilità di vedere anche da remoto, anche quando le porte delle biblioteche sono chiuse, cosa si trova in fondo allo scaffale.