III, 2020/3

Gustavo Corni

Storia della Germania

Review by: Andrea D'Onofrio

Authors: Gustavo Corni
Title: Storia della Germania. Da Bismarck a Merkel
Place: Milano
Publisher: Il Saggiatore
Year: 2017
ISBN: 9788842823872
URL: link to the title

Reviewer Andrea D'Onofrio - Università di Napoli - Dipartimento di Studi umanistici

Citation
A. D'Onofrio, review of Gustavo Corni, Storia della Germania. Da Bismarck a Merkel, Milano, Il Saggiatore, 2017, in: ARO, III, 2020, 3, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2020/3/storia-della-germania-da-bismarck-a-merkel-andrea-donofrio/

PDF

I tedeschi sono più inafferrabili, più vasti, più contraddittori, più sconosciuti, più incalcolabili, più sorprendenti, perfino più terribili di quanto lo siano stati altri popoli − essi sfuggono alla «definizione».

In Germania è accaduto tutto, si sono manifestate tutte le possibilità storiche ancora esistenti nell’uomo.


Alla luce di questi giudizi aforismatici di due interpreti di primo piano, anche se molto diversi tra di loro, della cultura tedesca e germanofona del XIX e XX secolo, come Friedrich Nietzsche ed Elias Canetti, si può comprendere come sia impresa particolarmente ardua offrire una sintesi manualistica della storia della Germania. 

Pochi paesi europei, tra quelli nati nell’era ottocentesca degli Stati nazionali, hanno subito trasformazioni così radicali e profonde sul piano geopolitico nel corso del Novecento come la Germania, la cui storia ha per certi versi spesso rappresentato i tratti caratteristici, nel bene e nel male, della complessa e travagliata storia del XX secolo.

Non sono molti gli storici che dopo la fine del «secolo breve» hobsbawmiano si sono cimentati nella non facile e ambiziosa impresa di tracciare una sintesi della storia contemporanea tedesca. Tra le opere straniere tradotte in italiano si possono ricordare l’analisi a taglio prettamente novecentesco di Mary Fulbrook, Storia della Germania 1918-1990, Mondadori 1993  (ed. orig. 1991), il compendio di Hagen Schulze, Storia della Germania, Donzelli 2000 (ed. orig. 1996) e i due volumi di Heinrich August Winkler, Grande storia della Germania, Donzelli 2004 (ed. orig. 2000), dal sintomatico sottotitolo Un lungo cammino verso Occidente. Tra gli storici italiani in questi primi decenni del nuovo millennio solo Brunello Mantelli ha proposto una compatta sintesi di poco più di un millennio di storia dello «spazio germanofono» nel volume intitolato Da Ottone di Sassonia ad Angela Merkel. Società, istituzioni, poteri nello spazio germanofono dall’anno Mille a oggi, UTET 2006, in cui un’attenzione non indifferente è dedicata all’analisi delle vicende tedesche dell’età contemporanea. Particolarmente felice risulta quindi la pubblicazione in riedizione aggiornata, o meglio ampliata, a distanza di ventidue anni da quella originaria, della Storia della Germania di Gustavo Corni, nel cui nuovo sottotitolo, Da Bismarck a Merkel, sono indicati i due indiscussi artefici della storia tedesca del XIX e del primo ventennio del XXI secolo, non a caso accomunati da due tra i più lunghi periodi di cancellierato: 19 anni per il “cancelliere di ferro» e, finora, 15 anni per la prima Bundeskanzlerin.

L’alta qualità di questo manuale è garantita di per sé dal suo autore, fine conoscitore e uno dei massimi esperti della storia e storiografia contemporanea tedesca in Italia. In dodici capitoli sono ripercorse, secondo una tradizionale prospettiva cronologica, le diverse fasi storiche dello stato tedesco, a partire dalle premesse medievali e moderne della sua unificazione nel 1871. Attraverso una scrittura agile e scorrevole Corni riesce a intrecciare un’attenta ricostruzione degli eventi con un’approfondita problematizzazione critico-analitica delle principali dinamiche politiche, economiche e sociali della storia tedesca. Alla luce dei principali approcci ermeneutici del dibattito storiografico viene dunque offerto un quadro che rifugge da una semplicistica ricostruzione evenemenziale sottolineando invece il carattere articolato, eterogeneo, spesso contraddittorio e per nulla lineare della complessa storia dello stato tedesco. Un tale approccio permette di cogliere la dimensione «aperta» della ricostruzione storiografica e rifugge da banali e inutili schematismi interpretativi, nutriti spesso da una deformante prospettiva ex post della storia tedesca e non di rado da una sua lettura altrettanto deformante in chiave ideologico-politica, che proprio in Italia ha contribuito al radicamento e al perdurare di pericolosi stereotipi e preconcetti sulla Germania. 

Il ruolo centrale dello stato tedesco nei momenti più drammatici della storia novecentesca, nei due conflitti mondiali e nella parabola totalitaria, con il suo tragico risvolto razzista e genocidiario, non ha impedito a Corni, che proprio del nazionalsocialismo è uno dei massimi storici in Italia, di dedicare all’interno del più ampio arco cronologico otto-novecentesco una trattazione equilibrata delle diverse fasi della storia tedesca: dei 47 anni del Secondo Impero bismarckiano e guglielmino, dei 14 anni della democrazia della Repubblica di Weimar, dei 13 anni della dittatura di Hitler, dei 71 anni della Repubblica Federale, caratterizzati dai 41 anni di divisione dalla Germania orientale e dagli ormai 30 anni (27 nel momento della riedizione del volume) di riunificazione.

L’intenzionale rinuncia a un apparato di note, se da una parte rende più agile la lettura del manuale anche a un pubblico più ampio, rappresenta d’altra parte un certo limite per un suo più efficace utilizzo in ambito scientifico-accademico, che certamente avrebbe trovato giovamento in un supporto critico e di chiarimento agli ampi riferimenti storiografici sottesi alla trattazione. Non bisogna dimenticare che Corni stesso ha curato una preziosa Introduzione metodologica e storiografica alla storia contemporanea tedesca, pubblicata anch’essa, come il manuale, nel 1995, ma che non ha avuto una riedizione aggiornata. In tal senso la scelta precisa di attuare nella riedizione un puro ampliamento cronologico, attraverso una riscrittura solo dell’ultimo capitolo, abbastanza sintetico, dedicato alla Germania riunificata, lasciando immodificati gli altri capitoli, pone la questione se non avrebbe giovato alla nuova versione un aggiornamento più sostanziale alle prospettive storiografiche internazionali degli ultimi due decenni almeno nelle varie sezioni della bibliografia ragionata. La bibliografia si ferma infatti per lo più agli ultimi importanti esiti storiografici di metà degli anni Novanta, tranne un nuovo riferimento finale a una selezione di sole nove opere del panorama scientifico più recente. Appare inoltre una svista editoriale l’aver dimenticato, nell’utile apparato di cartine a colori sia la mappa della divisione bi-statale tedesca, sia quella della Germania riunificata, così come risulta inspiegabile perché mai nell’aggiornamento dell’appendice statistica i dati dei governi federali partano dal governo Kohl del 1982. È inoltre un peccato che a causa di un refuso editoriale, che ha modificato alcune “l” finali di parola in “i”, il noto storico tedesco Lothar Gall venga trascritto sistematicamente come L. Gali. A parte queste disattenzioni editoriali, alle quali si spera si possa porre rimedio in successive ripubblicazioni, questa storia della Germania di Gustavo Corni rimane uno strumento fondamentale per chi in Italia voglia avvicinarsi in maniera non superficiale e improvvisata alla storia avvincente e complicata, ma del tutto «normale», del nostro importante partner europeo d’Oltralpe.

Subscribe to our newsletter

Partners