Annali dell'Istituto storico italo-germanico | Jahrbuch des italienisch-deutschen historischen Instituts

41, 2015/1

Monika Wienfort

Verliebt, verlobt, verheiratet

Review by: Lucia Pozzi

Authors: Monika Wienfort
Title: Verliebt, verlobt, verheiratet. Eine Geschichte der Ehe seit der Romantik
Place: München
Publisher: C.H. Beck
Year: 2014
ISBN: 978-3-406-65996-6

Reviewer Lucia Pozzi

Citation
L. Pozzi, review of Monika Wienfort, Verliebt, verlobt, verheiratet. Eine Geschichte der Ehe seit der Romantik, München, C.H. Beck, 2014, in: ARO, 41, 2015, 1, URL https://aro-isig.fbk.eu/issues/2015/1/verliebt-verlobt-verheiratet-eine-ges-lucia-pozzi/

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La storia del matrimonio è intrecciata con quella dell’amore. Ma le due non coincidono e forse non hanno mai coinciso. Il volume della storica Monika Wienfort interroga le ragioni della crisi dell’uno e della permanenza dell’altro, partendo dalla constatazione che l’amore è rimasto uno scopo di vita, mentre il significato del matrimonio è stato via via posto in discussione. Tuttavia, mentre negli anni Settanta il discorso verteva maggiormente sull’abrogazione dell’istituzione coniugale, il dibattito pubblico sul matrimonio negli ultimi anni è stato dominato dalla possibilità dell’estensione dei suoi diritti a gruppi sociali fino a poco tempo fa esclusi.

La questione centrale dello studio di Monika Wienfort è l’indagine delle trasformazioni che hanno caratterizzato lo spazio d’azione individuale di mariti e mogli nell’arco dei secoli XIX e XX. Più che interrogarsi sulle ragioni di questi cambiamenti e sulla loro rapidità, il volume sottolinea il significato politico della struttura patriarcale e della disparità di genere nel XIX secolo, entrambi funzionali all’affermazione della borghesia. Il punto di vista scelto dall’autrice privilegia la storia giuridica dell’istituto coniugale. L’area geografica su cui si concentra l’analisi della storica è prevalentemente quella di lingua tedesca, anche se non mancano ampliamenti al panorama internazionale. I vari capitoli, dedicati rispettivamente alle storie precedenti (Vorgeschichten), al matrimonio, alla vita coniugale, alla genitorialità, alla separazione e alla vedovanza, sono intervallati dai ritratti di alcune celebri coppie, appartenenti alla nobiltà e alla borghesia. Tra queste: quella formata da Caroline e Wilhelm von Humboldt, da Clara e Robert Schumann, da Katia e Thomas Mann.

La nascita e l’affermazione dell’ideale del matrimonio d’amore sono strettamente legati al XIX secolo e in particolare al Romanticismo tedesco, avvio di questo itinerario. La libera scelta del partner, l’erotismo come valore nella coppia, l’unione di anima e corpo tra gli sposi sono tutti elementi tratteggiati da Friedrich Schlegel già alla fine del XVIII secolo. Essi hanno plasmato un modello che ha segnato in maniera incisiva il matrimonio moderno e che si è diffuso in maniera trasversale alle classi sociali. Tuttavia, le condizioni economiche e sociali richieste per contrarre il matrimonio sono state fino a un certo punto fortemente restrittive. Accanto a queste condizioni sono rimasti impedimenti legati alla consanguineità e alla diversa appartenenza religiosa. Dalla fine del XIX secolo alle precedenti leggi si sono affiancate e in alcuni casi sostituite norme discriminatorie ispirate a criteri razziali ed eugenetici, norme che hanno avuto il loro punto di massima espressione tra le due guerre e in particolare nella Germania nazista. Agli impedimenti al matrimonio Monika Wienfort dedica una gran parte del primo capitolo. Le difficoltà incontrate da tanti amanti a convolare a nozze hanno da sempre condotto a soluzioni illegali: concubinato, matrimoni clandestini e altre forme di convivenza extraconiugali. Su queste Monika Wienfort spende poche parole senza estendere il suo sguardo al fenomeno come possibile motore di cambiamento.

L’autrice attraversa varie dimensioni della trasformazione delle relazioni coniugali. Parte dall’età in cui ci si sposa, che è salita negli ultimi decenni, anche se con significative differenze geografiche all’interno della stessa Europa. Mette in luce l’importanza e il mutamento delle condizioni economiche delle famiglie. Tradizionalmente una stabile occupazione dello sposo valeva come condizione per contrarre matrimonio. Nella famiglia borghese all’uomo, breadwinner, spettava il mantenimento della moglie e dei figli e la donna doveva abbandonare il lavoro, qualora ne avesse avuto uno, per dedicarsi alla casa e alla cura dei figli. Inoltre, Monika Wiekfort prende in considerazione consuetudini anche secondarie che si sono affermate o modificate nel tempo. Ad esempio, la promessa di matrimonio che era divulgata pubblicamente e regolata dal codice civile e introduceva il periodo di fidanzamento. O anche la festa di addio al celibato e al nubilato che divenne un’amata consuetudine della classe operaia dai primi del Novecento. Nell’ultimo trentennio del XIX secolo, seguendo il cammino di secolarizzazione che avevano percorso le altre nazioni europee, anche i Länder tedeschi introdussero il matrimonio civile. Ad alcuni aspetti giuridici, come le leggi che regolano i beni coniugali o il divorzio, l’autrice dedica un maggior spazio.

Grazie a una trattazione degli argomenti che procede per parole chiave, Monika Wienfort riesce in maniera efficace a dare al lettore uno sguardo d’insieme sui cambiamenti del matrimonio nel corso del tempo. Nondimeno, manca un indice dei nomi che renderebbe ancora più agevole la consultazione del volume. Più in generale, come spesso capita alle analisi che abbracciano temi così vasti, anche in questo caso molte questioni vengono trattate necessariamente in maniera veloce e talvolta addirittura trascurate. Ad esempio, il potenzialmente ampio discorso dell’allattamento viene limitato alle consuetudini di Inghilterra, Francia e Prussia e tagliato in poco più di una pagina. Non si può che criticare che l’unico rimando alle fonti su questo interessante e promettente argomento sia il sito tedesco di wikipedia. Su altri argomenti mancano riferimenti importanti, come quello ad Angus McLaren (A History of Contraception. From Antiquity to Present Day, 1990) o a Robert Jütte (Lust ohne Last. Geschichte der Empfängnisverhütung, 2003) a proposito della storia della contraccezione o quello ad Atina Grossman (Reforming Sex. The German Movement for Birth Control and Abortion Reform, 1920-1950, 1995) a proposito della storia della morale sessuale tedesca.

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